sabato 24 luglio 2010

DUISBURG, RESSA FURIBONDA
ALLA LOVE PARADE: 17 MORTI
OLTRE 100 FERITI


da Leggo.it

La ressa mortale. (bild)

Una tremenda calca, e l'ondata di panico che ne è seguita all'ingresso e dentro un tunnel, principale via di accesso all'area dove si svolgeva la Love Parade di Duisburg, in Germania, ha causato diciassette morti, nove donne e sei uomini, e un centinaio di feriti. In tarda serata la festa continuava sul luogo della tragedia. La Farnesina ha avviato verifiche sull'eventuale coinvolgimento di italiani nella tragedia. Secondo i media tedeschi e le testimonianze raccolte, la ressa è stata scatenata dalla pressione di migliaia di ragazzi che cercavano di entrare nell'area dove si svolgeva l'evento, l'enorme sito di una ex acciaieria dismessa a metà degli Anni '80 con all'interno uno scalo merci. Secondo gli organizzatori alla Love Parade hanno partecipato durante l'intera giornata quasi un milione e mezzo di persone, in maggior parte tra i 18 e i 25 anni e provenienti da tutta Europa: fotografie hanno mostrato l'area riempita da una folla impressionante.

Secondo molti testimoni, il tunnel - lungo oltre 200 metri e largo 30 - era «troppo stretto» per garantire l'afflusso dei partecipanti. La tragedia, secondo un reporter della Bild sul posto, è avvenuta «a causa del sovraffollamento al tunnel, un vero e proprio collo di bottiglia: in migliaia volevano abbandonare il terreno della vecchia stazione merci dove c'era il palco». «Al tempo stesso - ha aggiunto - sono arrivati in migliaia che volevano raggiungere il palcoscenico! È sconvolgente.». «Urla, paura, panico», descrive la Bild: «Migliaia di persone si sono scontrate, molti - almeno una dozzina di persone - sono stati stritolati, capovolti nella ressa e hanno dovuto essere rianimati da personale sanitario». Un partecipante alla manifestazione, Marius, di 18 anni, riferisce ancora Bild, ha raccontato che «non c'è stata possibilità di fuga, la gente faceva come un muro. Ho avuto paura di morire». «Ho avuto fortuna: ho trovato un piccolo buco, ma accanto a me sono morte due donne», ha raccontato una ragazza.

La polizia - 1.200 gli agenti mobilitati - e i soccorritori sono giunti agevolmente sul posto, perché l'autostrada che fiancheggia il sito, delimitato anche dalla linea ferroviaria, era stata chiusa alla circolazione per tutta la giornata, ma raggiungere i feriti e le vittime è stato a lungo impossibile. Nella grande confusione creatasi è difficile capire la dinamica esatta della tragedia: un funzionario del Municipio di Duisburg, Wolfgang Rabe, ha detto alla tv che non è avvenuta dentro, bensì fuori del tunnel: «Quindici persone - ha affermato - sono morte per essere cadute da barriere su cui si erano arrampicate». L'evento è stato fatto proseguire, con la maggior parte dei partecipanti rimasta a lungo all'oscuro dell'accaduto.

«L'Unità di crisi della città di Duisburg ha deciso di non porre fine alla manifestazione per motivi di sicurezza», ha detto il portavoce del municipio, Frank Kopatschek, aggiungendo che le uscite di sicurezza dell'area e tutte le cancellate che la delimitavano nel frattempo erano state aperte e «numerosi visitatori» ne hanno approfittato per allontanarsi. La calca si è scatenata intorno alle 17.15, e solo in serata avanzata il tunnel della morte si è svuotato. Le immagini tv in diretta mostrano però che la Love Parade continuava quando era già calato il buio. Secondo la tv tedesca migliaia di ragazzi si sono allontanati nella calma, molti dirigendosi verso la principale stazione ferroviaria di Duisburg, grande centro industriale della Ruhr, il più grande porto fluviale d'Europa.

I media tedeschi si interrogano ora su come sia stata possibile una simile tragedia, denunciando la mancanza di vie di scampo e le non adeguate dimensioni dell'area rispetto alla massa di gente confluita. La cancelliera Angela Merkel si è detta «sconvolta», mentre il presidente Wulff ha chiesto di fare «chiarezza» sulle circostanze. Nata a Berlino nel 1989, sull'onda del crollo del Muro, l'annuale Love Parade, grande kermesse della musica techno era stata organizzata di nuovo dopo una pausa l'anno scorso.

venerdì 23 luglio 2010

Figc: la Procura Federale continua le indagini sui rapporti tra il Cosenza calcio e Moggi jr

La notizia riportata qualche giorno fa anche su un giornale locale della città calabrese, trova le prime conferme. La Procura Federale della Figc, ha aperto un'indagine conoscitiva sui rapporti tra i dirigenti del Cosenza Calcio e Alessandro Moggi. Nelle settimane passate infatti il presidente del sodalizio silano, Giuseppe Carnevale, e il general manager Luca Pagliuso, hanno intrattenuto rapporti stretti con il figlio di Big Luciano. Così per come riportato su tutti gli organi di stampa Alessandro Moggi è più volte sceso in Calabria per parlare con i dirigenti rossoblù. La Procura Federale sta indagando se questi incontri hanno avuto solo carattere personale o anche professionale. Questo perchè Alessandro Moggi è inibito dalla Figc fino al gennaio 2011 e non può in nessun modo "trattare" giocatori con le società. Nella scorsa settimana a tal proposito gli uomini del procuratore Palazzi, hanno ascoltato l'amministratore delegato del Cosenza Franco Iannucci, che il 25 maggio al Quotidiano della Calabria dichiarava: "Stiamo laorando e la fase di programmazione continua senza sosta. Ad esempio siamo in riunione con Luca Pagliuso, Massimiliano Mirabelli, e c'è pure Alessandro Moggi". A quanto invece appreso oggi, la settimana prossima toccherà al presidente Carnevale in persona presentarsi davanti agli ispettori federali. Qualora la Procura trovasse riscontri alle loro indagini si procederebbe con il deferimento dei dirigenti, in primis proprio il presidente Carnevale. Il caso sembra ripercorrere l'iter delle indagini avviate nei confronti del Bologna Fc lo scorso inverno, quando vennero fuori i rapporti tra la presidentessa Menarini e Luciano Moggi. L'epilogo fu una grossa ammenda (15.000 euro) per la società e tre mesi di inibizione per la presidentessa.

lunedì 5 luglio 2010

Jennifer Capriati: dopo ricovero, potrebbe partecipare ad un reality show riabilitativo

da Mauxa.com


Jennifer Capriati: l’ex star del tennis, di origini italiane (il padre è di Brindisi) dopo essere stata ricoverata il 27 giugno scorso in ospedale per una presunta overdose, ora potrebbe partecipare al celebre reality show riabilitativo Celebrity Rehab with Dr. Drew.

Per quanto riguarda il ricovero della Capriati, i soccorsi sono intervenuti dopo una richiesta partita da un hotel di Riviera Beach, in Florida. Secondo altre fonti, avrebbe assunto un “sovradosaggio accidentale” di un medicinale regolarmente prescritto dal suo medico personale: il padre ha dichiarato che la figlia si sta riprendendo dall’incidente.

Ma la vita della Capriati è colma di buche: dopo aver vinto 14 titoli e una medaglia d’oro alle Olimpiadi nel 1992, la stella del tennis mondiale già nel 1995 incappò in problemi di droga. Dopo un intervento in artroscopia, in un’intervista al New York Daily News del 1997 ha ammesso di soffrire di depressione e di avere pensieri suicidi: “Se non ce l’ho [il tennis] chi sono? Chi sono? Sono sopravvissuta grazie a questo. Devo domandarmi: ‘Bene, chi é Jennifer? Cosa succede se tutto questo scompare?’, non posso vivere così il resto della mia vita”.

Per la partecipazione a Celebrity Rehab with Dr. Drew, l’affare è ancora in trattative: i produttori sarebbero disposti ad investire una discreta somma di denaro per vederla guarire i diretta. Altri personaggi che hanno partecipato al reality sono l’attrice Mackenzie Phillips, il giocatore di basket Dennis Rodman e l’attore Tom Sizemore. Il reality show prevede la presenza del famoso paziente, affinché esca dalla sua dipendenza. Girato presso il Pasadena Recovery Center, è molto criticato ed è ormai in onda dal 2008.