venerdì 2 aprile 2010

Tic nervosi nei bambini


Strizzatine e spalancamento di occhi, movimenti con le sopracciglia, alzata di spalle, suoni emessi con la gola, annusamenti. Sono tantissime le mamme che si ritrovano sui forum per condividere un problema molto diffuso tra i bambini: i tic nervosi. In campo medico-scientifico, con la denominazione Tic si intendono tutti quei movimenti stereotipati, improvvisi, rapidi, ripetitivi, senza uno scopo preciso, che l’individuo compie senza averne il controllo. Sono percepiti come irresisitibili, ma possono essere sospesi per un certo periodo di tempo. Ce ne sono di vari tipi:
  • Tic motori: sono i più comuni, di carattere improvviso e breve. Includono ammiccamenti, torsioni del collo, smorfie del viso e colpi di tosse;
  • Tic vocali semplici: l'emissione di suoni non voluti. Comprende grugniti, parole dette senza intenzione, tossire, sbuffare, abbaiare ecc.
  • Tic vocali complessi: sono costituiti dall'emissione di frasi e parole fuori contesto; esempi sono la coprolalia (utilizzo di parole socialmente inaccettabili, anche oscene), la palilalia (ripetizione dei propri suoni), l'ecolalia (ripetizione dei suoni sentiti per ultimi).
Nei bambini, i tic solitamente compaiono verso i 6/7 anni, sono preceduti da un momento di tensione che riesce a scaricarsi attraverso la scarica del tic stesso e sono seguiti da un sentimento di vergogna e di colpa, spesso rinforzato dall'ambiente circostante.

All'inizio il tic può manifestarsi come semplice reazione ad una situazione d'ansia momentanea, la persistenza del comportamento ticcoso, invece, può perdere il significato iniziale e ancorarsi profondamente al corpo.

In alcuni casi è evidente l'associazione tra tic nervosi e comportamenti ossessivi in soggetti che hanno la tendenza a controllarsi molto e a non sfogare la propria aggressività; in altri, il tic può subentrare successivamente ad un intervento chirurgico o a un incidente. In ogni caso, il significato dei tic sarò diverso a seconda della situazione e delle caratteristiche del bambino.

Allora come intervenire? Spesso i tic sono delle manifestazioni passeggere che si risolvono spontaneamente. E' importante che i genitori trattino l'ansia che succede all'espressione del tic e che non li sopravvalutino nè reprimano. Al primo episodio di manifestazione del tic, i genitori hanno un ruolo che può rivelarsi decisivo: il rimprovero accresce l'ansia e il disagio che possono legarsi direttamente alle scariche motorie.

Il trattamento dei tic nervosi può essere di vario tipo a seconda della gravità del problema.
Terapia psicomotoria e rilassamento, quando il tic ha un significato reattivo.
Terapia comportamentale di condizionamento operante, si basa su esercizi di ripetizione del tic in modo da canalizzare il sintomo e sostituirlo con uno meno invalidante.
Psicoterapia, se il sintomo è inserito in un quadro nevrotico o psicotico.
Interventi educativi e di supporto, nel caso in cui il tic sia stato male interpratato dall'ambiente circostante. Un incontro con gli insegnanti ai quali venga spiegato il significato del tic e le strategie per affrontarlo, sarebbe utile per una corretta gestione ed eventuale risoluzione dello stesso, assicurando al bambino un clima positivo e di supporto in classe.