ROMA - Michele Santoro apre l'ultima puntata stagionale di Annozero con un'introduzione dedicata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale dice: ''Annozero è un cavallo che lei non è riuscito né a cavalcare, né a domare, né a comprare. Vediamo se ci sarà nel palinsesto della prossima stagione. Comunque sia 'Annozero' è un cavallo che continuerà a correre". Quanto alle prospettive della televisione italiana, il conduttore continua nella videolettera definendola una tv "un po' fascista, senza fascismo per carità, senza duce, ma con il conformismo", popolata e guidata da "quei funzionari che invitano e ospitano le veline che piacciono a loro e i cantanti che piacciono alla loro zia Concettina". Una tv che il conduttore iconizza in una "Villa Serena dove tutti siamo un po' vecchi, con le canzoni del passato e la nostalgia del passato".
Sempre rivolto al premier Santoro ha voluto puntualizzare che "è importante che una televisione possa portare le proprie telecamere in molti luoghi differenti, è importante che non tutti decidano di andare nello stesso luogo. E capisco - ha aggiunto - che lei abbia un problema con 'Annozero', ma questo problema non si può risolvere con le elezioni, né con la forza della maggioranza e del voto perché 'Annozero' non è un partito: è un prodotto culturale, è un prodotto televisivo". E ha argomentato: "E' una cosa che non è fatta da un talento 'unico', ma da un talento diffuso e fatto di tante persone e competenze, e questo si può sconfiggere solo con un altro talento, ancora più bravo e ancora più creativo, ancora più capace di impiegare le risorse per il bene della televisione, per il bene dello spettacolo". Questa è l'ultima anteprima di quest'anno di 'Annozero', ha concluso Santoro continuando a rivolgersi a Berlusconi, "e finalmente posso liberarla delle sue preoccupazioni, per il momento, E anche delle mie, perché, diciamocelo, un po' di riposo ce lo siamo meritato".