mercoledì 16 giugno 2010

Scomparso

Palmina Martinelli: cronaca di un omicidio negato

da Chilhavisto.rai.it

Data messa in onda:15/06/2010

Era 11 novembre del 1981 e Palmina Martinelli, appena 14enne, venne ritrovata nella sua abitazione di Fasano (Brindisi), dal fratello maggiore, che rincasava intorno alle 16.25. La giovane era in piedi sul piatto doccia del bagno di servizio con il corpo avvolto dalle fiamme. Sia al fratello che le prestò i primi soccorsi, sia ai medici, agli infermieri e ai carabinieri che per primi la interrogarono, Palmina fece con assoluta lucidità i nomi dei suoi carnefici, che dandole fuoco volevano punirla per essersi rifiutata di prostituirsi. Prima di morire, al Policlinico di Bari, presso il Centro di Rianimazione dove fu trasportata a causa della gravità delle ustioni riportate, la giovane alla presenza del Pubblico Ministero, Nicola Magrone e del Dott. Tommaso Fiore, responsabile del Centro di Rianimazione, rilasciò le sue ultime dichiarazioni. Le parole della ragazza vennero dapprima trascritte a verbale e poi anche registrate su nastro magnetico. Dalla sua viva testimonianza emersero in straordinaria sintesi, oltre agli autori del delitto, la dinamica, il movente e l'ambiente in cui maturò l'omicidio. Il 2 dicembre dello stesso anno Palmina morì. Il processo innanzi alla Corte D'Assise di Bari ebbe inizio il 28 novembre del 1983 e si concluse il 22 dicembre dello stesso anno con una sentenza shock: assoluzione degli imputati principali per insufficienza di prove. La Corte, per esclusione, avvalorò l'ipotesi suicidaria. Contro la sentenza, il Pm propose impugnazione. Ma ciò non servì a modificare il verdetto: sia in Appello (1987) sia in Cassazione (1988) venne confermato, passando definitivamente in giudicato.