MONDIALI 2010, ITALIA: ROSA,
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da Leggo.it
La nostra nazionale arriva ai Mondiali 2010 con tante incognite: le scelte di Marcello Lippi sono parse ai più inspiegabili, e questa squadra deve ancora trovare i giusti meccanismi di gioco. Inoltre, l'infortunio occorso a Pirlo è stato una dura tegola per Cannavaro e compagni, perché verrà a mancare, almeno all'inizio della kermesse sudafricana, l'unico uomo capace di impostare il gioco degli azzurri. Così, mentre tutta l'Italia, Lippi in primis, resta col fiato sospeso in attesa di sapere se il regista del Milan potrà essere dei nostri, tante restano le domande ancora aperte sul nostro destino in questi Mondiali. I meccanisimi difensivi non sono ancora ottimali, così come tanti sono i dubbi sull'attacco. E' vero, Lippi non ha convocato alcuni dei più grandi talenti del nostro calcio (superfluo fare i nomi, che sono sempre gli stessi), ma nelle sue scelte finali ha prevalso la voglia di affidarsi alla duttilità di tanti attaccanti (come Di Natale e Quagliarella) e forse, alla fine, il tecnico di Viareggio potrebbe tirar fuori dal cilindro mosse che potrebbero rivelarsi, a sorpresa, vincenti. L'amichevole con il Messico, però, è stata un chiaro avvertimento: andare avanti non sarà facile. Ripetere l'impresa di Berlino appare proibitivo, ma nel calcio non si può dare nulla per scontato e solo il campo potrà dare il responso sul destino dell'Italia.
LE ULTIMISSIME:
Lippi: "Siamo pronti" (19 giugno) Palla bassa e pedalare. Marcello Lippi rivede un vecchio detto del calcio italiano per spiegare quale sia il segreto per battere la Nuova Zelanda e far decollare il mondiale dell'Italia. Anche perchè sente che la squadra è finalmente pronta, e certi stenti dell'alta nobiltà europea del calcio a Sudafrica 2010 proprio dispiacere non devono avergli fatto. «Ma io - spiega il ct azzurro nella conferenza stampa della vigilia - non mi interesso di quello che fanno gli altri. Certo - aggiunge sardonico - i risultati di Spagna, Germania, Inghilterra e Francia confermano quello che ho sempre detto». Ovvero? «Ovvero che quello che si vede e dice prima del mondiale conta nulla». Quindi, via col mondiale che per lui è solo quello dell'Italia. Perchè di Anelka e Domenech non vuole parlare (anche se aggiunge «io non solidarizzo con nessuno»), e neppure dei tanti spifferi che nel mondiale del freddo soffiano sulle spalle dei ct. «Di modifiche alla nostra formazione - dunque spiega - non parlo, non riduciamo tutto a un modulo e a una scelta di nomi». Che lui per la verità dovrebbe avere fatto da giorni puntando su un 4-4-2 con Marchisio a sinistra a centrocampo e Pepe a destra, a sostegno della coppia Gilardino-Iaquinta in avanti. Comunque chiarisce «rispetto all' esordio siamo più sciolti, cresciuti sul piano psicologico e fisico: in sostanza siamo pronti. È ovviamente una gara che dobbiamo vincere se vogliamo andare avanti. Dalla Nuova Zelanda cosa mi aspetto? Certo non dobbiamo temerla su piano tecnico, ma fisicità o colpi di testa sono buoni.. Che gara richiede una squadra così?? Attenzione su calci piazzati, quanto più velocità e palla bassa possibile». Accarezza i cronisti latinoamericani, con qualche complimento a Messico, Cile, Uruguay e Paraguay. Poi dà un segnale a Pirlo: «sta migliorando, da lunedì si allenerà con il gruppo, anche se non so con quale intensità». Nega di avere urlato agli attaccanti, in allenamento: «No, mi riferivo all'intera finalizzazione, non al solo reparto offensivo». Ma il clima che avverte Lippi è buono: «La squadra ècresciuta sotto tanti aspetti è stata una settimana di lavoro molto positiva. Siamo davvero pronti, ma senza fare proclami perchè proprio non è il caso». Tra l'altro è d'accrdo con il ct neozelandese Herbert: «Noi abbiamo molto da perdere, vale a dire il passaggio del turno: perciò domani lavoreremo sodo». Sul dualismo Pazzini-Gilardino innescato anche da qualche frase di Montolivo ironizza: «Che cosa vi deve dire lui, è amico di entrambi?». Nega di avere perso la speranza di recuperare Buffon: «Non ci dobbiamo dimenticare nè che manca lui nè che manca Pirlo. E poi che abbiamo cominciato cominciato il ritiro con i problemi di Chiellini, Camoranesi e Marchisio. Ma se una squadra si mette a piangere su assenze e problemi?Non è stato un inizio fortunato, ma ora siamo in buona condizione e lo stato d'animo squadra è buono: ci crede». Non basta però: «Infatti - chiude Lippi - ora dobbiamo trasferire tutto sul campo».
Italia-Nuova Zelanda, probabili formazioni (19 giugno) Queste le probabili formazioni di Italia-Nuova Zelanda, partita della seconda giornata del gruppo F dei Mondiali in programma domani allo stadio Mbombela di Nelspruit:
ITALIA (4-4-2): 12 Marchetti, 19 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Criscito, 7 Pepe, 6 De Rossi, 22 Montolivo, 15 Marchisio, 11 Gilardino, 9 Iaquinta (14 De Sanctis, 23 Bonucci, 13 Bocchetti, 2 Maggio, 8 Gattuso, 16 Camoranesi, 17 Palombo, 21 Pirlo, 10 Di Natale, 20 Pazzini, 18 Quagliarella). All.: Lippi.
NUOVA ZELANDA (3-4-3): 1 Paston, 4 Reid, 6 Nelsen, 19 Smith, 11 Bertos, 5 Vicelich, 7 Elliott, 3 Lochead, 9 Smeltz, 10 Killen, 14 Fallon. (12 Moss e 23 Bannatyne portieri, 2 Sigmund, 8 Brown, 13 Barron, 15 McGlinchey, 16 Clapham, 17 Mulligan, 18 Boyens, 20 Wood, 21 Christie, 22 Brockie). All.: Ricki Herbert.
Arbitro: Batres (Gua)