domenica 16 maggio 2010

Inter è scudetto e grande festa, Mourinho gela tutti

L'INTER VINCE IL 18° SCUDETTO
MOU: "NON MI SENTO A CASA"
MAXI-FESTA A MILANO

Da Leggo.it


Mentre prosegue in Piazza Duomo prosegue la festa per il diciottesimo titolo dell'Inter, una folla di tifosi dell'Inter sta attendendo l'arrivo della squadra campione d'Italia all'aeroporto di Malpensa. Già diverse centinaia di nerazzurri sono in festa di fronte al cancello del varco 1, da cui il pullman della squadra uscirà per dirigersi a Milano. Le strade e i parcheggi di fronte al terminal 2 sono invasi da auto dei tifosi che continuano ad arrivare. Cori e sventolii di bandiere sono continui e incessanti. A quanto si è appreso, l'aereo dell'Inter non atterrerà prima delle 21.30.

MORATTI: «MOURINHO COME HERRERA» - «All' Inter capita sempre così, di vincere contro tutto e tutti», parola del presidente interista Massimo Moratti, che prosegue: «Non ho mai avuto paura di perdere questo campionato perchè la Roma è stata in testa solo due giornate e alla fine ha vinto il più forte. Anche se è stato un campionato sofferto fino all' ultimo, all' ultimo minuto». Il presidente fa l' elogio di Mourinho. «Se Herrera era il numero uno, Mourinho è lo special numero uno. Siamo fortunati ad averlo, vorrei rimanesse per sempre ma non so. È un allenatore vincente e questo, come quello della passata stagione è il suo scudetto».

MOURINHO: «PENSAVO CHE L'INTER NON ERA LA MIA CASA» - Dopo settimane di silenzio Josè Mourinho (al secondo titolo di stagione arrivano anche le prime lacrime del portoghese) ritrova la parola. «Mi mancava un campionato vinto soffrendo fino alla fine, fino all'ultimo minuto perchè oggi bastava un gol del Siena nel finale per rovinare tutto. Questa esperienza mi mancava, meglio lo scorso anno quando lo scudetto arrivò ad Appiano, senza giocare. Ma così saranno stati contenti tutti: il campionato con l' Inter a +11 a dicembre non piaceva a nessuno. Il vantaggio è scemato per diverse ragioni, un pò per colpa nostra, ma non solo. Era meglio stare zitti altrimenti arrivava un provvedimento disciplinare: anche oggi per aver fatto una battuta ho rischiato di non essere in panchina. La Roma? Non ne voglio parlare. Il vantaggio diminuito? C'era qualcosa che non stava bene neppure a voi giornalisti e così con un pò di prostituzione vostra e la Roma fuori dall' Europa è avvenuta la rimonta». E dopo Coppa Italia e Campionato Mourinho parla del futuro. «C'è stato un momento della stagione in cui non mi sentivo nel mio habitat, e pensavo che questa non era la mia casa e questo non era il Paese dove io potevo essere felice lavorando, poi però non ho avuto più tempo per pensare a questo. Questa è una settimana storica per l' Inter non è il momento di pensare al mio futuro in modo egoista. Dopo Madrid avrò un paio di giorni per pensare a me e a quello che è successo. Nel calcio italiano, fuori dall' Inter, ho trovato tante cose negative. Ma se qualcuno dice che sono con un piede e mezzo al Real è completamente fuori strada».

MILITO: «GOL PIù IMPORTANTE DELLA MIA CARRIERA» - Se Mourinho è il regista del successo, Milito è l' attore protagonista. «Sono felicissimo perchè questo è il gol più importante della mia carriera. Sono molto contento che due miei gol abbiano dato all' Inter due trofei: Coppa Italia e Campionato». Felice anche Balotelli che nel finale di stagione ha ritrovato feeling con compagni, tecnico e tifosi. «Vincere tre scudetti è un'esperienza fantastica. I tifosi? Se c'è affetto tra le parti si rimedia a tutto». Da Tronchetti Provera arriva un pensiero per la Roma. «Distratti dal nuovo capitolo di Calciopoli? No quella è pura fantasia. È merito solo della Roma se il campionato è rimasto aperto fino all' ultimo». Anche Cambiasso fa i complimenti alla Roma. «Ci ha fatto soffrire, ma noi siamo stati bravi a non mollare. Ora pensiamo a Madrid: sarà una partita che farà la differenza tra una annata straordinaria ed una storica».

ZANETTI: VINCE LA SQUADRA PIU' FORTE - «Alla fine ha vinto la squadra più forte, ma complimenti alla Roma che ha fatto un grande campionato». Javier Zanetti non nasconde l'emozione per il quinto scudetto di fila appena vinto dall'Inter: sul campo del Siena, il capitano nerazzurro sottolinea che il titolo conquistato è «la dimostrazione della forza di questa squadra» dice ai microfoni di Sky. Quanto alle dediche «il pensiero va alla mia famiglia, ai nipotini che sono nati in Argentina e che mi stanno seguendo, a tutti i tifosi venuti qui a Siena. Adesso bisogna pensare a un'altra finale, ma ora godiamoci questo quinto scudetto, che ce lo meritiamo».

BALOTELLI: «IO E MOURINHO CARATTERI SIMILI» - «Mi sono arrabbiato tanto con lui, abbiamo avuto degli screzi perchè siamo due caratteri simili». Nel giorno dello scudetto dell'Inter, Mario Balotelli, ricorda i brutti momenti con il suo allenatore ma aggiunge che oggi il portoghese gli ha fatto i complimenti: «speranze di restare insieme all'inter? non parlo di questo» «Sono un pò stanco - aggiunge Balotelli ai microfoni di Stadio Sprint su Rai Due - ma sto bene, dobbiamo contenere questa festa, abbiamo la finale. Se resto? Dico che ho vinto lo scudetto e mi sono divertito». E la non convocazione in nazionale? «Mi dispiace tanto perchè io sono italiano, ho questa bandiera oggi sulle spalle, certo che mi dispiace».

FESTA A MILANO, A RUBA LE MAGLIETTE-MANETTE - Appena è giunta la notizia della fine della partita tra Siena e Inter, tre tifosi nerazzurri sono corsi in direzione del Duomo di Milano mostrando uno striscione indicativo dello stato d'animo del popolo interista: 'Secondo titulò. La festa in piazza Duomo è quindi iniziata, con almeno cinquemila sostenitori che sventolano bandiere, suonano le trombette e inneggiano a Josè Mourinho, considerato l'artefice della straordinaria stagione della squadra di Massimo Moratti. Uno dei tifosi ha indosso una maglietta con una frase del tecnico portoghese: «Chi mi ama mi segue, chi mi odia mi insegue». In effetti tra i tifosi e Mourinho c'è un sentimento che va al di là dei dubbi relativi alla prossima stagione. In piazza i venditori ambulanti di bandiere, sciarpe e magliette sono presi d'assalto. Uno degli articoli più richiesti è la maglietta bianca con l'immagine di Mourinho che fa il gesto delle manette e la scritta «Moustros», venduta a un prezzo di 12 euro.

LA RUSSA: «VERGOGNA SIENA, HA GIOCATO PER LA ROMA» - «Sono contentissimo perchè questo è uno scudetto contro tutti». È felicissimo il ministro della difesa Ignazio La Russa, tifoso interista, interpellato dall'ANSA, pochi minuti dopo il fischio finale. «Sono qui a casa con i miei figli, e gli amici dei miei figli - ha detto - abbiamo già messo le bandiere fuori dalle finestre, quella nerazzurra, accanto al tricolore». «Vergogna al Siena però - ha poi aggiunto - ha giocato per la Roma». «Una squadra retrocessa cerca di vincere per un punto in più - ha detto - ma il Siena ha giocato per far vincere la Roma». La Russa ha poi raccontato di aver mandato all'inizio della partita un paio di sms ad amici interisti invitandoli ad avere fiducia. «Ho scritto loro vedrete che segneremo al 12' - ha spiegato - E così è stato, mi hanno risposto:'sei un mago».