martedì 11 maggio 2010

"Vi odio" impazza sulla rete


Ma siamo proprio sicuri che l'amore debba sempre vincere sull'invidia e – soprattutto – sull'odio? Un sentimento quest'ultimo che nel nostro paese alcuni vorrebbero appannaggio unico di lanciatori di statuette del Duomo, di "pericolosi sovversivi" in Rete o di una certa parte dell'opposizione a Berlusconi. Gabriele Coletti, studente di design allo IUAV di Venezia, grazie a un Tumblr e a una pagina su Facebook chiamata "Vi Odio", ci ricorda come sia invece un sentimento umano, che in una certa misura ha perfino degli effetti benefici. Ed ecco l'idea: rinchiudere in un riquadro nero una scritta bianca che appunta ed enumera qualcosa o qualcuno a cui dire "ti odio". L'intento, come recita la descrizione della pagina, è di fornire "una valvola di sfogo per tutte le rabbie che ci troviamo ad affrontare ogni giorno" e "dare la possibilità di gridare quello che vi sta sulle balle, che vi fa incazzare": insomma, "Non è istigazione, è catarsi".

Un esempio? Il primo del centinaio di riquadri prodotti al momento da Coletti: "Trenitalia ti odio". È lo stesso giovane designer a spiegarne la genesi a "L'espresso": «Durante la storica nevicata di fine gennaio dovevo andare in treno da Verona a Treviso per sostenere tre esami. Ci ho messo sette ore. E così è nato il primo impropero, su Tumblr...».

Il successo arriva tuttavia con l'apertura, giovedì scorso, della pagina su Facebook, ben più diffuso della piattaforma di fastblogging cui Coletti abitualmente affida le sue iniziative: «Sabato gli iscritti erano circa 4 mila. Poi durante il week end ho perso di vista la pagina, e quando domenica notte sono tornato al computer erano oltre 12 mila. Ora aumentano a ritmi incredibili». E infatti lunedì sera "Vi Odio" tocca quota 30 mila, e il mattino seguente sono già quasi il doppio.

Gli utenti sono scatenati: accolgono ogni nuovo riquadro con centinaia di "mi piace" e commenti, la maggior parte dei quali suggeriscono ulteriori personali sfoghi. C'è chi se la prende con la matematica e chi con il lunedì mattina; chi con le donne e chi con gli uomini; chi con categorie professionali (i docenti universitari non possono mancare) e chi con personaggi pubblici (Nicola Savino e Fabio Volo, ad esempio).

E la politica? «La aborro. Semmai lo scopo è di sensibilizzazione su alcuni temi, come il nucleare», dice. «E poi riguarderà al massimo il 20 per cento di ciò che mi chiedono di scrivere gli utenti. La maggior parte mi chiede di parlare di cose quotidiane, o del calcio. Certo, i "ti odio" a Berlusconi non mancano...». E infatti sulla pagina campeggia, insieme a "Barbareschi ti odio" e "Capezzone ti odio", una lunga ma eloquente «miglior presidente del consiglio che l'Italia abbia potuto avere nei 150 anni della sua storia ti odio».

«Voglio sottolineare che non intendo affatto generare odio su odio», spiega Coletti. «Le mie sono soltanto opinioni personali. Non insulti, che in ogni caso eliminerei immediatamente dalla bacheca, ma sfoghi". Chissà se qualcuno riuscirà a scorgere anche in questa pagina una influenza nefasta "sulle menti labili". Magari appuntandosi al riquadro numero 92: "amore che vinci sempre sull'odio ti odio". E finendo tra i tanti che propongono a Coletti un bel "Vi Odio ti odio". Anche per loro, una liberazione.

da l'Espresso